Terapia Miofunzionale
E’ una particolare forma di riprogrammazione muscolare volta alla rieducazione della deglutizione scorretta ed al riequilibrio della muscolatura oro-facciale. La deglutizione scorretta è una patologia molto frequente, la cui insorgenza è conseguente a problemi di carattere anatomico (quali il frenulo linguale corto o la macroglossia), a problemi di parto con compressione del nervo ipoglosso ma soprattutto a problemi di carattere funzionale come l’allattamento con metodiche artificiali (uso del biberon e delle tettarelle tradizionali), che attualmente costituisce la causa numericamente più frequente, l’uso di ciucci ed le abitudini viziate come il succhiamento del pollice.
Le conseguenze possono interessare innumerevoli organi ed apparati quali:
-L’apparato stomatognatico
Malocclusione, morso aperto, diastemi, palato stretto etc
-L’apparato respiratorio.
Un palato stretto a sua volta, condizione la funzione respiratoria per la difficoltà di respirazione nasale, dovuta all’aumento delle resistenze al passaggio dell’aria attraverso le coane nasali ristrette e dall’ accumulo di muco non rimosso dal flusso aereo, ciò determina la comparsa di ipertrofia di adenoidi e tonsille.
-Orecchio
Per l’aumento della pressione aerea che si ha nel rinofaringe durante l’atto deglutitorio, vi è anche un interessamento dell’orecchio, con ristagno del muco nell’orecchio medio per difficoltà di deflusso attraverso le tube di Eustachio, tendenza alle otiti recidivanti. Frequente la comparsa anche di apnee notturne per postura bassa della lingua che interferisce con la pervietà faringea.
-L’apparato digerente
La deglutizione scorretta, inoltre, influenza l’apparato digerente con comparsa di areofagia, colite del cosiddetto bolo isterico che è conseguenza di uno squilibrio muscolare e di una in coordinazione diffusa del faringe.
-Sistema posturale
La posizione della lingua è in grado di influenzare sia l’atteggiamento della colonna vertebrale che l’appoggio plantare, attraverso un meccanismo riflesso.
A livello dello spot linguale del palato sono stati ritrovati infatti ben 5 tipi di esterocettori coinvolti nel controllo della postura. La mancanza della loro stimolazione a causa di una postura linguale alterata, determina l’insorgenza di una ipertonia diffusa o ipotonia interessante più gruppi muscolari, con la comparsa di atteggiamenti scoliotici di patologie dell’appoggio per la variazione di tensione nei muscoli tensori delle arcate plantari. I noti casi di atteggiamenti scoliotici, e di apparente dismetria degli arti inferiori, si correggono già durante i primi mesi di trattamento Miofunzionale. Anche l’approccio plantare ne risente con il miglioramento del carico sul piede.
-Apparato visivo
Molte forme di Miopia e Ipermetropia tendono a scomparire durante il trattamento miofunzionale. La spiegazione si può ricercare nel recupero di un atteggiamento fisiologico della colonna cervicale conseguente al ripristino della funzione linguale. Come sappiamo il muscolo ciliare, fondamentale per una visione corretta, ha la sua innervazione proveniente dal tratto cervicale. Di rilievo sono i rapporti tra disfunzione della deglutizione cefalee.
La grande parte delle cefalee del bambino sono riconducibili a tre casi principali: tensione della muscolatura dell’occlusione, causata da palato ristretto nel diametro trasverso con comparsa o meno di morso crociato, ipertono masseterino, causato dalla mancata attività rilassata data dal contatto della lingua con lo spot palatino, cefalea causata da incoordinazione della muscolatura estrinseca oculare conseguenza delle alterazioni della base dell’orbita (che è fornita dal mascellare).
Molte volte si cade nell’errore dopo aver tolto l’apparecchio ortodontico, in quanto vi sono delle recidive, e ci si ritrova di nuovo con i denti fuori asse (denti storti). Questo è dovuto al fatto che si è lavorato sul sintomo (denti storti) ma non sulla causa ovvero chi ha portato i denti storti (deglutizione atipica), per cui, oltre a non avere un’adeguata spiegazione di ciò che si è di nuovo ricreato si corre l’errore di riposizionare di nuovo l’ortodonzia, con sofferenza per il paziente, e un ulteriore inutile spesa economica.
Sarebbe buona norma, oltre ad effettuare i lavori di ortodonzia, contemporaneamente, svolgere terapia miofunzionale (dove vi è indicazione dopo visita Gnatologica e valutazione funzionale) al fine di lavorare risolvere la causa di base, ed evitare le recidive dopo aver tolto è terminato il lavoro ortodontico. I denti si dispongono in modo esatto al decimo di millimetro, in quanto perfettamente conformi e congruenti al tipo e all’entità di tali disfunzioni. I denti non hanno sbagliato assolutamente nulla! Sono in quella posizione (storti) perché le forze di tensione (muscolari, fasciali, craniche) li hanno orientati e portati proprio lì! Ma allora viste le loro interrelazioni professionali, perché il dentista, il terapista miofunzionale e l’osteopata non collaborano insieme?
In realtà nelle situazioni di eccellenza succede proprio così, ma certamente serve un impegno superiore all’ ortodonzia tradizionale a scopo estetico (l’apparecchio e basta). Il dentista potrebbe ristrutturare la forma e le dimensioni del massiccio facciale (denti, ossa dentali, palato ma non solo: zigomi, naso, cavità orbitarie…), consentendo ai muscoli che non si muovevano a sufficienza di avere spazio per poterlo fare. Il terapista miofunzionale/osteopata, ottenuto lo spazio ottimale per il movimento muscolare da parte del dentista, potrebbe più facilmente e con maggiore precisione insegnare i ragazzi nuove strategie di movimento per labbra, lingua, muscoli facciali in genere e per tutta la muscolatura respiratoria accessoria. Chi non teme che dopo aver riaddrizzato i denti dal dentista questi possono tornare storti? Quando questo accade e, è perché si è modificata la forma del corpo (disposizione dei denti) senza insegnare ai muscoli del corpo come muoversi all’interno di quella nuova forma al fine di mantenerla nel tempo. Come Se volessimo asciugare il pavimento bagnato senza chiudere il rubinetto rimasto aperto. Oggi si utilizza posizionale il “Retainer” ( il filo di ferro dietro i denti) ma non si fa nulla per risolvere la causa della stessa.
Oggi purtroppo sono ancora troppo pochi i professionisti che si sono organizzati per lavorare insieme al fine di elevare i livelli qualitativi del loro lavoro. Chiedete al vostro dentista che cosa intende fare per evitare che i denti di vostro figlio tornino storti dopo l’ortodonzia tradizionale, e magari proponetegli di collaborare con altri colleghi che possono aiutarvi a risolvere insieme la problematica. Il percorso di Terapia Miofunzionale ha una durata di circa 6 mesi variabile soprattutto dall’impegno con cui il paziente affronta ed eseguiti esercizi. Generalmente si può iniziare a fare Terapia Miofunzionale dove è indicata dopo i 6 anni di età, quindi in età scolare, in quanto i pazienti prima non sono in grado di recepire e di eseguire correttamente gli esercizi
La Terapia Miofunzionale si differenzia dalla logopedia in quanto, la prima lavora sulla funzione muscolare della deglutizione con importante ripercussioni a livello posturale, mentre la seconda lavora sulla fonazione. È importante fare prevenzione, ed intervenire, dove vi è un errata indicazione, per prevenire future problematiche di natura posturale, poi, difficilmente risolvibili in quanto, in età adulta la struttura ossea è già ben consolidata.