Osteopatia e Cefalea

L’Emicrania è una patologia neurologica cronica caratterizzata da cefalee ricorrenti, moderate o gravi, spesso associate a una serie di sintomi di tipo neurovegetativo e l’ipersensibilità agli stimoli neurosensoriali. Si tratta di un disturbo comune che può colpire fino a una donna su cinque e un uomo su 15. In genere il mal di testa è monolaterale e di natura pulsante, con una durata che può variare da 2 a 72 ore.
Emicrania sintomi: associati al mal di testa possono comparire nausea, vomito, cervicalgia, fotofobia (aumento della sensibilità alla luce), fonofobia (aumento della sensibilità al suono) e il dolore generalmente si aggrava a seguito dell’attività fisica.

Emicrania e l’approccio dell’osteopatia

La comprensione ed il trattamento delle algie cranio-facciali presuppongono la conoscenza dell’innervazione dolorifica del cranio, alla base della sintomatologia. Sono chiamati in causa il sistema trigeminale e le prime radici del plesso cervicale, deputati all’innervazione dolorifica extra-cranica ed intra-cranica (sovra-tentoriale per il trigemino, rami meningei della branca oftalmica; sotto-tentoriale per i rami meningei dei nervi cervicali sensitivi). I generatori di dolore cranico pertanto sono tutti i tessuti dotati di nocicettori (compresi dura madre e pareti dei grossi vasi in prossimità della base cranica), i nervi cranici e le stazioni della via del dolore a livello centrale (sostanza reticolare, talamo, corteccia parietale), in quanto un’alterata modulazione provoca un’alterata percezione.
Premesso ciò, non si possono non richiamare i principi enunciati dal fondatore dell’osteopatia Andrew Taylor Still, in particolare la legge di causa-effetto che regola la condizione di salute-malattia. “L’Osteopata va alla ricerca delle cause che portano all’aumento della stimolazione di nocicezione cranica”. Tali cause potranno essere identificate in numerosi ambiti quali, ad esempio, una funzione visiva alterata (per cui si richiede un consulta da un optometrista qualificato),una problematica di occlusione o di deglutizione atipica(per cui si rende necessario un consulto presso uno gnatologo specializzato),una deviazione dalla norma dell’afflusso arterioso e/o del deflusso venoso cranico; una condizione mentale anormale, intesa in senso lato e funzionale, con ripercussioni su altri meccanismi; una disfunzione cranica a carico dell’orbita o delle alte vie aeree; anomalie di organi o strutture extra-craniche come colonna cervicale, osso sacro, mediastino; anomalie degli organi addominali.

Sono esempi che sottolineano ancora una volta come ogni paziente sia unico e, come tale, deve essere valutato e trattato. Le più recenti acquisizioni in ambito specialistico (Bendtsen, Jensen 2010) raccomandano un approccio alla cefalea di tipo empirico, il più possibile integrato (nutrizione, psicoterapia, biofeedback, relaxation training…) e personalizzato, trattandosi di una patologia multifattoriale; il trattamento manipolativo osteopatico risponde per definizione ai criteri di olismo ed approccio individuale.

Sintomi e cause:

È caratterizzata da un dolore che inizia nel collo e si espande nell’area oculo-fronto-temporale omolaterale. I pazienti con cefalea cervicogenica presentano spesso un’alterata postura del collo o una ridotta mobilità cervicale, specialmente nei primi segmenti vertebrali (Occipite-C1-C2); Il mal di testa può essere scatenato da movimenti attivi del collo così come da un posizionamento passivo, specialmente in estensione o in estensione associata a rotazione dal lato del dolore; Si riscontra dolore all’applicazione di pressione a livello delle faccette articolari e al nervo grande occipitale omolaterale; Spesso vengono reperiti dei trigger point nella muscolatura suboccipitale, cervicale e delle spalle, i quali possono provocare dolori alla testa quando stimolati; Non vengono solitamente riportati segni neurologici da radicolopatie cervicali, anche se il paziente può riferire parestesia o disestesia a livello dello scalpo, oppure dolore alla spalla e al braccio fino alla mano; Spesso vengono riportati problemi e dolori alle articolazioni temporomandibolari.
Cefalea muscolo-tensiva
La cefalea muscolo-tensiva  (TTH, tension type headache) è la forma di cefalea più comune, rappresenta quasi il 90% delle cefalee e colpisce una larga fetta di persone. Ha una maggiore incidenza nelle donne rispetto agli uomini (il 90 % delle donne ha riportato almeno un episodio, contro il 70 % degli uomini), soprattutto tra i 40 e i 50 anni d’età, causando anche disabilità e diminuendo la qualità della vita.

Trattamento manuale osteopatico
Le evidenze scientifiche supportano inoltre il ruolo chiave che le terapie manuali possono avere nel mal di testa tensivo come in quello di origine cervicale. Le ricerche suggeriscono che tutti i pazienti che soffrono di cefalea cervicogenica e muscolo-tensiva possono trarre beneficio dalla terapia manuale.
Il trattamento Osteopatico, è una medicina manuale che utilizza un’ampia varietà di tecniche ed approcci per migliorare le funzioni fisiologiche ed aiutare l’organismo a ripristinare una corretta omeostasi, ‘correggendo’ le disfunzioni somatiche che ne alterano il funzionamento. In ogni caso, che è sempre unico ed irripetibile (meglio ricordarlo…) viene effettuata una diagnosi osteopatica volta ad identificare le disfunzioni somatiche del caso, che verranno trattate in seguito con le metodologie più appropriate. Lo scopo del trattamento è quello di ripristinare il miglior equilibrio possibile nelle strutture coinvolte, e di ridare all’individuo un equilibrio organico dal punto di vista biomeccanico/posturale, viscerale/biochimico e psico/emozionale. Verrà indagato anche il contesto bio-psico-sociale e lavorativo, per individuare eventuali cause in uno di questi contesti (ad esempio una reiterata postura scorretta in ambito lavorativo), individuando eventuali figure professionali specialistiche (optometrista,gnatologo,fisioterapista,massofisioterapista), che potranno congiuntamente collaborare con l’osteopata per un risultato ottimale e sopratutto duraturoPer promuovere il rilassamento e diminuire così la frequenza e intensità degli episodi, sono consigliati esercizi di riduzione dello stress, cercare di evitare situazioni stressanti, il rilassamento con sistemi di bio-feedback, esercizi di rilassamento muscolare progressivo (PMR). In abbinamento vengono spesso utilizzati esercizi di respirazione diaframmatica con visualizzazioni di immagini rilassanti.

Approfondimento di interesse osteopatico:
Sensitizzazione centrale: In anni recenti c’è stato un crescente interesse nei meccanismi nocicettivi. I dati a disposizione supportano il ruolo significativo della sensitizzazione centrale nei mal di testa, in particolare nella cefalea tensiva ed in misura leggermente minore in quella cervicogenica. Dato che la sensitizzazione centrale è generata da input nocicettivi prolungati provenienti da strutture periferiche, il ruolo dei meccanismi periferici non deve essere ignorato. Viene supportata l’idea che la riduzione degli stimoli nocicettivi periferici possa modulare la sensitizzazione centrale, portando conseguente beneficio e riduzione dei sintomi.
L’attivazione periferica o la sensitizzazione dei nocicettori miofasciali è molto probabilmente coinvolta nello sviluppo del dolore muscolare e negli episodi acuti di TTH. Ripetuti episodi possono in seguito condurre alla sensitizzazione del sistema nervoso centrale risultando nella progressione della TTH verso una forma cronica. Quindi, i fattori muscolari possono essere responsabili non solo degli episodi di mal di testa acuti, ma anche della cronicizzazione degli stessi.
Il nervo occipitale (ramo dorsale di C1) inerva l’articolazione atlanto-occipitale; un disturbo o una condizione patologica a questo livello è una potenziale sorgente di dolore riferito nella regione occipitale.
Il nervo spinale C2 e la sua radice dorsale sono in stretta vicinanza con la capsula articolare zigoapofisaria atlanto-assiale (C1-C2) e con quella di C2-C3; per questo motivo dei disturbi a questo livello possono essere all’origine di dolori riferiti alla testa.
La nevralgia di C2 viene tipicamente descritta come un dolore sordo che si irradia partendo dall’occipite fino alle ossa parietali, temporali e nelle regioni periorbitarie. Un segno associato frequente è la lacrimazione dell’occhio omolaterale. La compressione venosa o arteriosa del nervo C2 o della sua radice dorsale, è in alcuni casi considerata la causa della nevralgia di C2.
Il terzo nervo occipitale (ramo dorsale di C3) ha una stretta relazione anatomica ed innerva l’articolazione apofisaria di C2-C3. Questa articolazione così come il nervo C3 sembrano essere molto vulnerabili ai traumi da accelerazione/decelerazione (colpo di frusta). Il dolore originato da questo livello viene riferito alla zona occipitale ma anche nelle regioni fronto-temporali e periorbitarie (vaconsiderato anche che la maggior parte delle cefalee cervicogeniche dovute a colpo di frusta si risolvono normalmente entro un anno dal trauma).
La sindrome da dolore miofasciale regionale (MPS) dei tessuti cervicali, pericranici, dei muscoli masticatori, può essere associata a dolori riferiti alla testa. Le fibre afferenti provenienti dalla regione cervicale alta sembrano accedere alla regione dorsale midollare attraverso il nervo accessorio. Lo stretto rapporto con questo nervo sembrerebbe creare uno scambio di informazioni nocicettive, sensomotorie, propriocettive, provenienti da trapezio, sternocleidomastoideo ed altri muscoli cervicali, che convergono verso il nucleo trigeminocervicale, creando così dei dolori riferiti nei campi sensoriali trigeminali della testa e del viso.

Conclusione
L’emicrania, che affligge un gran numero di persone con incidenza maggiore nel sesso femminile, è una patologia complessa multifattoriale e quindi caratterizzata da problematiche che spesso nemmeno la medicina primaria riesce ad inquadrare.
L’esclusivo trattamento farmacologico, anche quando coerente secondo i canoni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è inefficace nella risoluzione completa del problema ed è ricco di potenziali effetti collaterali. Non si conoscono esattamente i meccanismi fisiopatologici ed i pazienti perdono la speranza e la fiducia nella medicina tradizionale.